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     Zà no ve manca in cale dei zendai 1
     Co ghe toca per colmo dei so guai
                              E in pena dei pecai
     Vestirve da massera o da rufiana
     E come fussi vù la so putana
                              Dirve, porca vilana,
     A sta ora ti vien? Per colpa toa
     Varda in che stato xè la casa, scroa;
                              to sù, to sù la scoa.
     Neta ch'el can m'à spanto la pignata
     E quà in canton gh'è i stronzi de la gata
                              per Dio! no far la mata.
     Che deboto te mando a far squartar;
     E intanto da la vogia de sborar
                              el nobilomo alzar
     Se sente el cazzo, e in abito da dona
     Stomegando l'istessa buzzarona
     Contento come un fisolo el và in mona.

ANNOTAZIONI

1 Sua eccellenza fidando nella mole straordinaria del suo membro non crede necessario di preparar la cosa, e lo caccia fuori senz'altri complimenti.

2 La Manin nata Zerbi.

3 La Diedo.

  1. Calle dei Zendai. Luogo una volta abitato dalle Meretrici.
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