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NOTA PRELIMINARE


S'onora in questa composizione un certo Tartaglia caduto gravemente ammalato dal Tifo, e rimesso con la comune esultanza di molti poeti suoi amici che si unirono all'Osteria del Pellegrino per festeggiarlo. Io fui del numero, e per non far torto al mio genere presi di mira il suo naso come uno dei più classici ai nostri giorni, e come non equivoco segnale dello straordinario suo valore nei cimenti amorosi, tanto più che lo sapeva legato con bella donna, che durante la burrasca non si tolse mai dal suo letto, conscia che non era così facile il riparare la perdita di un tanto naso.


A TOMMASO TARTAGLIA


Noscitur a naso
Quanta sit asta viri

Fin dal tempo dei latini
     S'à capio, caro Tomaso,
     Che de cazzi peregrini
     Xè una spia sicura el naso.
E la dona de coltura
     Co la scorta de sta tatica
     Gà del membro la misura
     Prima zà de darghe pratica.
Da sto assioma cardinal
     Ghe ne vien per conseguenza
     Ch'esser deve arcibestial
     De quel cosso l'ecelenza,

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