Pagina:Poesie e satire di Pietro Buratti veneziano.pdf/175

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NOTA PRELIMINARE


Alla Bastaseide


Protesta l'autore, che non da fiele satirico, ma da semplice buon umore fu indotto a scrivere la seguente composizione al suo dolce amico Girolamo Canestari di Verona, caro alle muse, di maniere simpatiche e gradito a tutti per una certa giovialità che lo distingue. L'autore passeggiando un giorno pacificamente la gran Piazza di S. Marco, venne all'improviso disarmato del suo Bambuch dal pazzo Veronese, che gli disse, o dammi il bastone, e ti prometto un ode sulla riconoscenza, o lo esiggi indietro, e ti lancio adosso una satira Menziniana da levarti la prima pelle. Così scherzando si prosseguì per più d'un ora quando (avvedutosi il Canestrari che la burla non piaceva all'autore sul dubbio di rimaner privo del suo bambuch) per metterlo doppiamente in inquietudine giurò all'orecchio d'un terzo fattosi innanzi allo strepito della questione, che ne avrebbe fatto un solenne sacrificio all'onde sul molo vicino della piazzetta, piuttostoche restituirlo al proprietario. Difatti in compagnia degli individui più celebri della Corte Busonica, si mosse al luogo destinato. Ma nel procinto di eseguire la minaccia tocco il Canestrari di compassione rese il bambuch nelle mani dell'autore. Il ricupero inaspettato fu sprone a questo di non lasciarsi vincere in generosità dall'amico, e caldo sul momento di nobile emulazione ne fece un dono a Canestrari. L'entusiasmo del Veronese non ebbe più freno, si mise ginocchione per terra in mezzo al popolo circostante, e gridò forte viva il poeta! Viva il Piavolotto! Ode sulla riconoscenza! L'autore fu costretto di partirsene per Bologna dove lo chiamavano alcuni affari importanti con la famiglia indicati sul principio della composizione. Durante il suo soggiorno colà prolungato a più di due mesi l'autore attese indarno l'Ode

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