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nella sua memoria «L'insegnamenfo e la cultura in Chioggia fino al secolo XV (Archivio Veneto, anno XVIII T. 36.mo p. 40); sono circa una ventina e senza importanza per la glottologia in quanto che le troviamo quasi identiche in altre regioni italiane, e staccatesi a poco a poco dalle latine non hanno ancora assunto un carattere dialettale bene determinato. Anche il testamento del 1358 pubblicato dal Bellemo nella stessa Memoria a p. 38, come il primo che si trovi scritto in volgare a Chioggia, non è certo il più importante di molti altri anche anteriori contenuti nella raccolta Bertanza-Lazzarini.

Passo ora a dire qualche cosa della «Mariegola di San Fele e Fortenado».

Girolamo Vianelli nella sua opera: «Nuova serie dì Vescovi di Malamocco e di Chioggia accresciuta con documenti ora sol pubblicati», Venezia Stamperia Baglioni 1790, fa menzione della Mariegola dei Santi protettori di Chioggia (San Fele Fortenado), che avrebbe avuto origine nei primi anni del secolo XII, cioè dopo il 1100, epoca della traslazione delle reliquie loro, e del trasferimento della sede vescovile da Malamocco a Chioggia.

L'originale, forse in latino, andò smarrito. Il Vianelli riporta un brano in volgare del testo ritoccato nel 1447 dal vescovo Pasqualin Centoferri, quello stesso a cui si deve attribuire la seconda parte della mariegola della Croce del 1435, della quale parlerò in appresso. Il Vianelli si valse per certo della trascrizione fatta dal Dall'Acqua nel 1756, chee si trova nel Liber Jurium N. 35 pag. 103: Archivio della Curia

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