AD ANGELO DALL'OCA BIANCA
A Verona, intorno alla vasta piazza, nella quale, fortunatamente, il mio San Zeno respira e gode in pace della solitudine sua, gira una corona di povere casette, che al calar del sole e per il ritorno degli artigiani elevano garrula e modesta corte all'insigne mole del monumento.
Allora, i monelli, impersonati nella figurina di Minico Bardassa, giuocano alla palla e tamburello, alle capriole, alle battaglie! – I forestieri visitano di gran cuore la chiesa magnifica, ogni giorno, ad ogni ora, ed il vetturale li aspetta sonnecchiando a cassetta.
Questo tempio, incominciato nel IX secolo, col concorso di re Pipino, del vescovo Raterio e dell'arcidiacono Pacifico, fu condotto a termine nel 1138 e fu congiunto e sacrato al nome di Zenone di Cesarea, ottavo vescovo di Verona (dal 290 al 335), uno dei padri della chiesa. — Il popolo veronese, vede ora nel suo santo patrono, quello che di lui ne significa una grande e curiosa statua policroma, collocata a destra dell'altar