Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano/Volume 11/Poesie di Marc'Antonio Zorzi
1817
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Edission original: |
Collezione delle migliori opere scritte in dialetto veneziano, Volume undecimo: Poesie di autori diversi, a cura de Bartolommeo Gamba, Venezia, al negozio di libri all'Apollo, dalla Tipografia di Alvisopoli, 1817 |
Fonte: |
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Edission e fonte ▼ |
DI
MARC'ANTONIO ZORZI
Molti sono gli Scrittori di merito distinto il cui nome cade in assoluta dimenticanza o per la ritrosìa loro a rendere pubblici i frutti del lor ingegno, o per una qualche mancanza di circostanze favorevoli alla lor fama. In questo novero si può mettere Marc'Antonio Zorzi Patr. Ven. nato da Lorenzo Zorzi e da Regina Contarini nel di 26 febbraro 1703. Educato alle ottime discipline, come lo furono gl'illustri suoi contemporanei concittadini i Farsetti, gli Algarotti, i Foscarini, i Gozzi, i Goldoni e tant'altri, prese egli singolare affetto alla Giurisprudenza e all'Oratoria, e salì in così alta fama nel suo Governo da essere in qualche crisi della Repubblica onorato di dilicatissimi ufficj. Si mantenne Giudice incontaminato ne' Consigli di Quaranta per oltre 44 anni, ed ivi per lunga epoca coprì eziandio l'ufficio di Contradditore, che vale a quello di Procuratore Regio. Le più intricate quistioni del Foro erangli argomento di private esercitazioni, e lasciò varj scritti ne' quali si veggono svolte e rischiarate quelle idee del giusto ch'erano per le Venete Costituzioni il Codice de' Magistrati. Agli studj ameni dedicava gl'istanti di suo riposo, e restano presso i suoi Eredi molte Operette di varia letteratura, ed alcune versioni dal Latino e dal Francese di componimenti teatrali. Appassionato poi il Zorzi per il patrio dialetto, trasportò in questo alquante Orazioni di Cicerone, che tuttavia restano inedite, e moltissime Poesie dettò, alcune delle quali peraltro con troppo libera penna, siccome fatte per rallegrare le Società nelle quali egli era sempre desideratissimo. Le pochissime che noi pubblichiamo sono forse per gentilezza di pensiere e per felicità e candore di sposizione, tra le più gaje della nostra Raccolta. Visse il Zorzi assai lungamente, e rimase troncato il filo della sua esistenza nel dì 29 gennaro 1787. Era di statura piuttosto alta, di leggiadro aspetto, di occhi vivaci, assai dignitoso del portamento, e a malgrado degli oltraggi della vecchiaja conservò sempre quella vivacità di spirito e quell'attivita giovanile che a pochi il Ciel largo dispensa.
- Indice
Epigrammi
- Nemighe dei Omeni
- Se fusse una dona
- El cuor me dise
- Soportè che parla schieto
- Se fa presto a dirve bela
- Certe finezze
- Mi son giusto de puina
- Xe ben che i omeni
- Bele parole!
- Co semo gonzi
- Col vien, tolèlo
- Le vol aver un muso
- El diavolo non è bruto
- Sentirse pieni
- No è sempre vero
- Quela saviezza
Canzonetta